Essere Shoegazer significa avere un'indole portata all'introspezione.
Significa anche indossare gli occhiali in una giornata piovigginosa.
Questa mattina sono uscita senza ombrello...
Non so fare niente ma lo faccio con stile. Sono una sognatrice, artista dell'ozio creativo, rompiscatole per vocazione.
26 gennaio 2018
Pioviggine
21 gennaio 2018
Comunicazione di servizio
O di disservizio? Mah... fatto sta che invece di andare io dall'estetista o dal parrucchiere per il compleanno, mi è venuta voglia di cambiare l'aspetto al blog. Tutto qua, volevo rendervi partecipi di questa (clamorosa) novità.
5 gennaio 2018
Rubrica: Ho fatto la pipì - 15^ puntata
Il bagno del Ristorante
Pizzeria Peperosso al Borgo Campidoglio non si distingue per le scelte
estetiche ma non è nemmeno un tugurio, probabilmente sarebbe scivolato
nell’indifferenza senza meritarsi una recensione; in realtà mi ha fornito lo
spunto per delle riflessioni generali che adesso vado a illustrare.
Molto spesso nei locali pubblici i servizi destinati ai
disabili sono in comune con quelli delle donne, tanto che per alcuni poveri di
spirito sarebbe fin troppo facile saltare alla conclusione che le due categorie
coincidano.
Le aree fornite del cosiddetto fasciatoio, cioè adibite al
cambio di pannolino per i bebè, non sono molto diffuse in Italia ma, se
presenti, si trovano sempre nel bagno delle donne, come se questa incombenza
fosse esclusiva prerogativa femminile.
Forse dei sociologi potrebbero aiutarci a capire come mai
sia così difficile pensare di dotare i bagni di ambo i sessi sia di sanitari
idonei alle persone con difficoltà motorie, sia di attrezzature per la cura e
la pulizia dei bambini più piccoli. Io una spiegazione non la so dare, posso
solo fare un’osservazione di ordine pratico.
Noi donne siamo naturalmente un po’ più lente degli uomini
nell’espletamento delle funzioni fisiologiche così come nello spogliarci e rivestirci,
e non possiamo oltrepassare lo specchio senza dare una sistemata a capelli,
abiti, trucco, viso acqua e sapone… oddio come sono grassa… umh come sono figa
e via discorrendo. Tuttavia queste pratiche da sempre rientrano nel compimento
delle normali funzioni, non è certo per questo che si forma la coda!
A nessuno è mai venuto in mente invece, che tra disabili e
neonati c’è sempre troppo affollamento nel bagno femminile? ma se per
un’impellenza salti la coda e vai in quello degli uomini - che chissà come mai è quasi sempre vuoto -
loro, i maschi, ti brontolano anche contro.
Mah, passiamo alle recensioni che, manco a farlo apposta,
sono tutte di bagni ambosessi… in parole povere un cesso solo.
Pizzeria Gonzales
in corso Francia. Il bagno si trova in un cortile ben camuffato (e riparato) da
una veranda in stile rustico che lascia abbastanza perplessi. Per il resto,
meno male che tutto è verniciato di bianco così sembra meno claustrofobico di
quanto sia davvero.
Birreria Lutèce
in piazza Carlina (come recita la toponomastica confidenziale). Prendete un vecchio bagno e non eseguite nessuna
ristrutturazione né ammodernamento; poi prendete un pennarello bianco e
scrivete dei numeri alla rinfusa sulle piastrelline nere, come per creare un
sudoku impazzito sulle pareti. Et voila!
Ristorante Angolo di
Parin a San Salvario. Mi piace l’accostamento di nero e oro delle
piastrelle, trovo di grande effetto lo specchio con cornice dorata appeso sul
soffitto dell’antibagno… ma poi si esagera con mazzi di fiori finti, lampade a
medusa, dipinti di fanciulle ignude e chissà quanti altri oggetti degni di un
rigattiere mi sono sfuggiti.
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