18 giugno 2014

Il Principe di Mirafiori


 Dopo aver pubblicato un post ho chiesto ad alcuni amici di identificare chi fossero i personaggi di cui parlavo. C'è chi ne ha indovinato almeno uno, chi non ha riconosciuto nemmeno se stesso e chi ha pensato che si parlasse del Principe di Mirafiori, ciò mi ha dato lo spunto per raccontare di lui e di come sia iniziata la nostra relazione.
Come tutte le coppie romantiche abbiamo fotografato nella mente l'istante del nostro primo incontro, solo che si tratta di due foto scattate in momenti differenti. Sicuramente entrambi concordiamo sul fatto che ci siamo conosciuti tramite un amico comune, ma mentre il primo ricordo che ho di lui è una sera ad un concerto di non so chi e non so quando al Palasport di Torino, il suo primo ricordo di me è più circostanziato e plausibile: una serata alla birreria Bells and Flowers in cui lui rimase molto colpito da me, per la precisione la frase esatta per definirmi fu “ma questa quanto beve?”. Forse a causa di tutta la birra ingurgitata non ricordo bene quell'episodio, ma che dire della serata del presunto concerto?
Fatto sta che sebbene avessimo amici comuni e ogni tanto ci vedessimo in compagnia, ci ignorammo per diversi anni sino a quando scoprimmo di essere tifosi della stessa squadra e questo ci fece diventare amici. Seguì poi un periodo in cui tutte le settimane si andava a ballare (bei tempi) e quando passava la canzone di Lenny Kravitz Are You Gonna Go My Way ci chiedevamo reciprocamente: “ma tu ce l'hai questo disco?” e siccome nessuno dei due l'aveva finimmo per comprarlo entrambi. Fu l'evidente segno di avere qualcosa in comune, ma dovette passare ancora del tempo; galeotta fu una serata noiosa in discoteca finita anzitempo in cui lui pronunciò la fatidica frase: “vieni a bere qualcosa da me?”. E la sciagurata rispose... anzi, e per lo sciagurato, lei rispose.
Quando ci chiedono come mi abbia conquistata io rispondo che è perche lui “non mi cagava” (elegante espressione dello slang di periferia torinese per significare che mi ignorava/faceva il prezioso e l'indifferente), mentre lui dice “l'ho fatta bere” e aggiunge che da allora non mi sono più tolta dalle palle. Ma sapeva bene che  se avesse voluto tenermi alla larga avrebbe dovuto invitarmi a lavorare, oppure a correre in salita, non a bere!
E così adesso siete al corrente di come, con i nostri tempi, abbiamo formato una bella coppia regale e sebbene lui provenisse da un altro quartiere ha acquisito il titolo di Principe Consorte di Mirafiori così come si dice nelle famiglie reali più blasonate della mia. Il termine “consorte” non va però preso alla lettera e quindi non fate come molti nostri amici e conoscenti – che evidentemente non amano farsi i fatti loro – i quali non perdono occasione per chiederci quando ci sposeremo. A costoro potrei dire di leggere alcune riflessioni generali sul matrimonio (anche qui) ma la vera risposta è che è prematuro, abbiamo impiegato anni a capire di piacerci e adesso dopo soli 15 anni di convivenza dobbiamo metterci fretta?

prince consort









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2 commenti:

  1. Anonimo19/6/14

    Questo racconto mi lascia una certa soddisfazione, cosa della quale, di questi tempi, ho veramente bisogno.

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  2. sapere di svolgere un servizio di pubblica utilità mi gratifica

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(non sono sollecita nel leggere e rispondere, non abbiate fretta)